Sabato 25 febbraio, l’ITG Gian Giacomo Marinoni di Udine apre le sue porte al maestro cartellonista di fama internazionale Renato Casaro per un incontro in Aula Magna con gli studenti del corso di Grafica e Comunicazione.
Un’occasione ghiotta questa per gli allievi del Marinoni, che per una mattinata potranno interfacciarsi con un maestro del calibro di Casaro e sentire dalla sua viva voce i racconti di una lunghissima carriera da professionista. Un’esperienza formativa di indubbio livello che è stata resa possibile grazie alla Dirigente Anna Maria Zilli, da sempre sostenitrice dell’importanza di incontri come questo con professionisti del settore, e dall’interessamento dimostrato della Fondazione Salce di Treviso che ha messo in contatto l’istituto con l’artista.
Renato Casaro, trevigiano di nascita, appartiene a quella stagione di grandi talenti che hanno fatto la storia della grafica dagli anni ’50 in poi, in Italia e all’estero. Cartellonista, ritrattista e colorista di indubbia perizia e sensibilità, dal 1956, anno del suo esordio al 1999, ha puntellato con i suoi manifesti la storia del cinema mondiale, contribuendo al successo di numerose pellicole, diventando punto di riferimento per numerosi registi, grazie alla sua grande capacità di sintetizzare in un’immagine l’anima del film.
Una carriera la sua, che inizia da lontano, quando ancora studente presso l’Istituto di Arti Tipografiche, da autodidatta,
dipingeva i cartelloni pubblicitari per un cinema della sua città, in cambio di ingressi omaggio, un esordio in sordina che lo porterà nei primissimi anni Cinquanta a Roma.
Il suo primo successo internazionale fu il manifesto del film la Bibbia di John Huston del 1966 prodotto da De Laurentis, da lì fecero seguito i cartelloni per i western di Sergio Leone e una lunga e fulgida carriera.
Vincitore di numerosi premi tra cui due Ciak d’oro, due Promo immagine cinema e un Jupiter Awards, Casaro va ricordato soprattutto per la stretta collaborazione intrapresa con numerosi registi di fama mondiale, oltre al già citato Segio Leone, Bernardo Bertolucci, Francis Ford Coppola, Rainer Werner Fassbinder, Milos Forman, David Lynch, Francesco Rosi, Giuseppe Tornatore, Dario Argento e Carlo Verdone, e per alcuni manifesti diventati iconici, C’era una volta in America (1984), Amadeus (1984), Il nome della rosa (1986), L’ultimo imperatore (1988), Nikita (1990), Il tè nel deserto (1990) e Balla coi lupi (1991).